Contrafforte Pliocenico....
di Lorenzo Olmi
A conferma di quanto sia bello, ricco e singolare il territorio di Sasso Marconi, è doveroso ricordare che una parte di esso è compreso persino in una Riserva Naturale Regionale, quella del Contrafforte Pliocenico. Si tratta, appunto, della zona del Contrafforte, riconoscibile per le sue luminose pareti di arenaria che si ergono a picco sulla valle del Setta. Se le bellezze artistiche e culturali sono, come sempre, piccoli gioielli incastonati il più delle volte da cercare e da scoprire, il Contrafforte accoglie da subito il viaggiatore che arriva in città: il suo essere la cornice dell'abitato la impreziosisce e fa da forte richiamo verso l'ambiente naturale. A cominciare dalla Poderosa Rupe che come una porta spalanca lo sguardo verso Sud, dove il susseguirsi delle cime di Monte Mario, di Badolo, di Monte del Frate e di Monte Adone (la cima più alta con i suoi 654 m) attraggono, chi se ne lascia rapire, in un pellegrinaggio che sembra portare fino al mare.
E il mare lo si ritrova sul Contrafforte, quello di qualche milione di anni fa, che mostra le sue spiagge ora asciutte e ricoperte di fitti boschi dalla grande varietà di alberi e piante, dove si celano meraviglie botaniche e faunistiche che qui trovano ancora rifugio e attenzione.
L'imponente formazione si interrompe qua e là con profonde e strette valli, e in un turbinio di sorprese il visitatore accorto e rispettoso potrà cogliere la presenza di faggi dimenticati, di falchi solitari e di orchidee nascoste; potrà scorgere il passaggio del lupo e la strenua sopravvivenza dei lecci aggrappati alle rocce più calde; potrà comprendere cosa significhi meravigliarsi dinanzi al colore dei gigli o al canto di piccole cascatelle e del vento che dipinge larghi tramonti. E perdendosi nella magia di luoghi dalla profonda intimità potrà percorrere diversi chilometri di sentieri che lo condurranno sicuro sulle cime a godere dei panorami che gli si offrono.
Non c'è dubbio: sul Contrafforte si possono trovare molte cose, ma soprattutto la propria dimensione del viaggio e della scoperta della natura, perché innumerevoli sono le bellezze e tante le possibilità di goderle.
Itinerario 1: Monte Mario e Prati di Mugnano
Le pendici di Monte Mario (466 m) sono percorse da cavedagne e sentieri che consentono di compiere più escursioni di differente lunghezza e difficoltà, sempre con sviluppo ad anello e rientro attraverso il vasto parco pubblico dei Prati di Mugnano. L’anello principale, dopo avere attraversato il parco di un’antica villa nobiliare, sale sulla cima del monte seguendo il panoramico crinale che sovrasta la strapiombante parete occidentale del rilievo. Due varianti più agevoli, alla portata di tutti, si sviluppano in prevalenza all’interno del folto bosco che riveste le pendici settentrionali del monte. Un’ulteriore alternativa, un poco più lunga, scende dal crinale alla località di Battedizzo per poi risalire la parete occidentale del monte, con qualche passaggio più esposto e impegnativo, e ricongiungersi all’itinerario principale all’estremità meridionale dei Prati di Mugnano. Lungo tutti i percorsi si
incontrano emergenze naturalistiche e storiche di notevole rilievo. Qualche tratto può risultare fangoso nei periodi di pioggia e occorre fare sempre particolare attenzione nei tracciati di crinale.
Partenza Sasso Marconi (103 m) > Punto più elevato Monte Mario (466 m)
Lunghezza 9 km > Durata 3.30 ore
Itinerario 2: Monte del Frate e Valle del Raibano
L’ampio anello dell’itinerario si sviluppa, attraverso una piacevole successione di ambienti e paesaggi, tra il panoramico crinale di Monte del Frate (547 m) e le vallette che si approfondiscono alle spalle della Rocca di Badolo (476 m), toccando alcuni dei luoghi di maggiore valore naturalistico della riserva. Il percorso utilizza sentieri ben tracciati e strade sterrate, presenta pochi tratti ripidi che possono risultare
scivolosi nei periodi piovosi e richiede una certa attenzione solo lungo il crinale, quando il tracciato si avvicina al ciglio della parete verticale di Monte del Frate.
Partenza Badolo (378 m) > Punto più elevato Monte del Frate (547 m)
Lunghezza 7,8 km > Durata 3 ore
Itinerario 3: Anello di Monte Adone
L’itinerario, che offre ampi panorami e interessanti aspetti naturalistici e storici, è la via più diretta per raggiungere la cima più elevata del Contrafforte Pliocenico (la salita è lunga poco più di un chilometro e mezzo); presenta un discreto dislivello (poco meno di 200 m) ma si sviluppa per un tracciato non lungo e abbastanza agevole, su sentieri ben riconoscibili e strade sterrate. Dalla vetta si può poi chiudere
il percorso scendendo lungo il crinale e tagliando il versante settentrionale del monte. Nei pressi della vetta e durante la discesa per il crinale, occorre tuttavia fare attenzione nei tratti più impegnativi ed esposti.
> Partenza Brento (463 m) > Punto più elevato Monte Adone (654 m)
> Lunghezza 5 km > Durata 2 ore
Itinerario 4: intorno a Monte Rosso
Il semplice itinerario ad anello, che parte dal particolarissimo abitato di Livergnano con le abitazioni addossate alla parete rocciosa, aggira le pendici di Monte Rosso (591 m), offrendo belle vedute ravvicinate sulle imponenti pareti arenacee che sovrastano Sadurano e interessanti scorci dei boschi freschi che rivestono il versante settentrionale del rilievo. Il percorso si sviluppa in prevalenza su sterrate poco ombreggiate ed è preferibile non percorrerlo nelle ore della giornata con maggiore insolazione; un poco di attenzione è necessaria solo in un tratto di sentiero più
stretto all’interno del bosco nel versante orientale del monte.
> Partenza Livergnano (525 m) > Punto più elevato È sostanzialmente quello di partenza, perché nella prima parte l’itinerario si sviluppa in discesa sino al bivio tra i sentieri 809 e 809a sotto I Sassi (325 m), per poi risalire verso Livergnano
> Lunghezza 7,5 km > Durata 3 ore