Acquedotto Romano
A poca distanza dall'Oasi, in zona rio Conco, si apre una delle gallerie laterali dell'acquedotto sotterraneo romano, un’opera di ingegneria civile realizzata in età augustea (I sec. a.C.) per garantire il rifornimento idrico della città di Bologna, tramite il prelievo delle acque del fiume Setta (le acque dell’Aposa erano infatti ritenute insufficienti e quelle del Reno troppo calcaree). Gli ingegneri idraulici romani progettarono così un tunnel scavato nelle colline di roccia di arenaria e argilla, lungo quasi 19 km, il cui imbocco si trova lungo la riva del Setta. Rimase in funzione fino al IV secolo d.C.; dopo quindici secoli di inattività venne ripristinato nel 1883: a oltre 2000 anni dalla sua costruzione, l’Acquedotto Romano è ancora in funzione e continua a portare l’acqua alle case dei bolognesi.
Visitare l'acquedotto
Le visite guidate speleo-archeologiche all'Acquedotto romano partono con una breve passeggiata verso l'accesso presso Rio Conco, percorrono il cunicolo sotto la cascata ed esplorano quindi un breve tratto dell'acquedotto sotterraneo, con ritorno nell'Oasi sotto il Balzo dei Rossi e, da qui, alla Casa della Natura. Le visite sono di bassa difficoltà, ma non adatte a bambini sotto il metro di statura o a persone molto corpulente, non in grado di superare il diaframma di accesso (posto a 90 cm d'altezza e largo 70x45 cm).
Dentro l'acquedotto, scorre sempre una certa quantità d'acqua e, soprattutto nel primo tratto, è presente stillicidio continuo dalle pareti. Bisogna quindi assolutamente portare da casa: stivali di gomma al ginocchio, k-way/mantellina impermeabile e vestiario adeguato e robusto da sporcare.
L'oasi fornirà a tutti i partecipanti il casco di protezione, dotato di lampada frontale a Led.